Equivoci, amori, dissidi, ripicche, gelosie, innumerevoli entrate e uscite, porte che si aprono, si richiudono e a volte no, è questo in sintesi Lo spettacolo comincia, accomodarsi in sala, tratto da Rumori fuori scena, l’esilarante pièce di Michael Frayn, rappresentato recentemente a Napoli, al Teatro Paradiso, dal Gruppo Le Maschere, un’affermata e affiatata compagine, formatasi nel 1995, che conta dunque ben ventun anni di attività.
La trama è nota, ma gioverà ricordarla brevemente: una scalcagnatissima compagnia teatrale prova a mettere in scena uno spettacolo, sotto la direzione di un regista problematico e pignolo che, nel tempo libero, si concede delle scappatelle con alcune donne del cast. Le rivalità tra i vari esponenti del gruppo si trasformano presto in equivoci, via via più gravi, che danno vita a vari disastri, ai quali il pubblico può assistere, grazie all’ingegnosa trovata di ambientare il secondo atto nel “dietro le quinte”.
Nel terzo e ultimo atto, infine, si può “godere” della definitiva catastrofe dell’ipotetica rappresentazione, con grossolani errori recitativi e conseguenti effetti molto divertenti.
Come accennato, Rumori fuori scena è un testo di teatro nel teatro, che intende mostrare le contraddizioni, gli errori e le insulsaggini che contraddistinguono a volte la preparazione e la messinscena di un’opera. Il tutto basato su meccanismi molto sofisticati e ritmi recitativi frenetici, se non proprio convulsi.
Nonostante le notevoli difficoltà tecniche del testo, lo spettacolo si è rivelato divertente, a tratti esilarante, e ha suscitato nel pubblico entusiastici consensi.
L’ostacolo maggiore dell’allestimento consisteva nel riuscire a trasporre un copione complesso e articolato, senza scivolare nel caos, compromettendo così l’intelligibilità del racconto.
Gli attori de Le Maschere sono riusciti perfettamente nello scopo, grazie alla sapiente guida di Rino Carannante, che ha firmato la regia dello spettacolo e ha dato vita per altro al Regista Morris, un personaggio abbastanza capace, ma provato dal duro lavoro. Il regista partenopeo ha confermato, nell’occasione, di saper padroneggiare la prossemica teatrale.
Particolarmente convincenti sono apparse le interpretazioni di Sara e Pina Carannante, che hanno impersonato, rispettivamente, la Signora Bornet-Jossy e Rossy Scarlet, dando prova sul palco di ammirevole disinvoltura.
A proprio agio si è rivelato pure Franco Vaccaro, nei panni dello Scassinatore Frank, un maldestro quanto simpatico ubriacone, tratteggiato con gusto ed ironia da un artista dotato di notevole esperienza.
Da segnalare l’interpretazione di Delia Keller, nei panni della premurosa e tenera Assistente Sarah e la misurata Annamaria Ianniello, perfettamente compresa nella parte di Wally-Dorothy, un personaggio alquanto “intrigante”.
A completare il cast c’erano Marco Nocerino (Carvac-Robert) Roberto Vaccaro (Direttore di Scena Marc) e Gregory Sorrentino (Grant-Greg) che hanno dato prova di apprezzabili capacità attorali, rivelandosi tempestivi nei rispettivi interventi e adeguati al ruolo loro assegnato.
Lo spettacolo è stato un crescendo pirotecnico, è partito in sordina ed è lievitato progressivamente, col palesarsi delle varie situazioni contenute nel testo, alcune delle quali veramente paradossali.
C’è da sperare dunque che il gruppo Le Maschere continui ad allietare il pubblico, con la proposta di tante altre pièces.
Qui è possibile vedere l’intervista a uno degli attori della compagnia: